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Quando la relazione col cane non funziona – Parte 3

Come fare quando la relazione col cane non funziona?

Che cos’è un cane? o quantomeno… cosa non è? E’ risaputo che il 99,96% dei suoi geni sono identici a quelli del lupo grigio, ma puoi stare tranquillo: quello che dorme spaparanzato sul tuo divano ha ben poco a che vedere con un lupo selvaggio. Anche se è innegabile, che come tutti i canidi, condivida alcune caratteristiche che gli appartengono, il paragone con i lupi moderni non regge. Si tratta di soggetti che sono sopravvissuti a secoli di persecuzione che li ha portati sull’orlo dell’estinzione e che ovviamente ci considerano i loro peggior nemici.

Quindi possiamo affermare senza ombra di dubbio che il cane non è un lupo, almeno quanto noi – con il 99% del DNA in comune con lo scimpanzé – non siamo scimmie.

Ironia a parte, in realtà i primissimi cani domestici (protocani) dovevano essere esattamente uguali ai lupi, quantomeno nell’aspetto. Ma ciò che rese possibile la domesticazione fu il cambiamento profondo, avvenuto nel corso dei millenni precedenti, che portò i lupi ad accettare la presenza dell’uomo e in seguito, a legarsi profondamente con lui.

Dalla domesticazione alle razze

come scegliere il cane giusto
Razze diverse nell’aspetto, nella taglia e soprattutto nel comportamento

Nelle prime fasi della domesticazione, è poco credibile pensare che l’uomo abbia interferito consapevolmente negli accoppiamenti. Del resto, immagino che l’Homo sapiens sapiens fosse troppo impegnato a cercare di sopravvivere ai pericoli di quell’ambiente ostile, per dedicarsi a sfornare cucciolate.

Tutt’al più si sarà detto: “Se non lo mangio, e non mi mangia, potrebbe tornarmi utile per la caccia!”

Nei millenni successivi, il cane accompagnò l’uomo nomade nei suoi spostamenti. Ormai le sue dimensioni si erano ridotte per meglio adattarsi alla nuova nicchia ecologica, e il mantello era diventato corto per adeguarsi ai climi più caldi. Da lì in poi, il cane iniziò a diffondersi in molte parti del mondo e il suo aspetto a differenziarsi sempre più.

Ma il vero cambiamento avvenne circa 5000 anni fa, epoca in cui l’uomo prese in mano la situazione e iniziò a controllare gli accoppiamenti. All’inizio gli incroci avvenivano solo tra cani simili, probabilmente per ottenere (o mantenere) determinate caratteristiche estetiche. Ma in seguito gli accoppiamenti divennero sempre più strutturati e gli scopi sempre più specifici. Finché nella seconda metà dell’800, iniziarono i primi allevamenti selettivi che in capo a 150 anni avrebbero dato origine alle attuali 400 razze canine.

La memoria di razza guida le scelte del tuo cane.

La memoria di razza guida le scelte del tuo cane. Scegli il cane giusto per te
Difficile credere che possano avere gli stessi geni vero?

Guardandoli è difficile credere che un Chihuahua, che pesa poco più di un chilo, e un San Bernardo che può arrivare a pesarne centoventi, abbiano gli stessi geni. Ma questo è il potere della genetica e come tutte le cose, quando se ne abusa si rischia di fare danni.

Per forgiare le razze l’uomo ha smanettato con la genetica, spingendo al limite del possibile determinate caratteristiche fisiche e comportamentali per raggiungere obiettivi sempre più specifici. Ancora oggi, ad ogni razza corrisponde un determinato compito che il cane sarebbe ben felice di assolvere, se solo non si trovasse nella condizione di disoccupato.

Se ti stai chiedendo a cosa mi riferisco, ti invito a pensare alla trasformazione e allo sviluppo che hanno modificato radicalmente le città, in questi ultimi 150 anni. E ora pensa al cane... che è rimasto esattamente come prima, con le pulsioni pompate a mille (da noi) e il bisogno psicofisico di fare ciò per cui la razza è stata creata. Peccato però che non abbia alcun ruolo da svolgere, se non quello di dama di compagnia.

Avevi mai pensato alla cosa in quest’ottica? E’ un vero disastro!

Hai presente cosa succede se non fai sfiatare una pentola a pressione?

Ecco, più o meno questa è la situazione in cui si trovano la maggior parte dei cani. Prendiamo la motivazione predatoria, ad esempio. Posto che è insita in ogni predatore, che per l’appunto deve cacciare per vivere:

  • in alcuni cani è stata smorzata (ad esempio nei pastori guardiani, che altrimenti col piffero che starebbero di guardia alle pecore),
  • in altri portata alle stelle (come nei cani da caccia).

Un cane da caccia che va a caccia (scusa il giro di parole), a meno che non venga tenuto in un serraglio per nove mesi l’anno (cosa che purtroppo avviene), è il cane più felice del mondo. Può correre a perdifiato, annusare e perlustrare il territorio alla ricerca di tracce, rincorrere una preda e se gli va bene arrivare persino a catturarla. Anche se mi spiace per la preda e non ho simpatia per i cacciatori, sono conscia del fatto che predare è un istinto innato che la natura impone al cane.

Ma se mettiamo lo stesso cane nelle condizioni di non poter dare libero sfogo alla sua natura, inibendolo e magari sgridandolo per qualcosa che per lui è naturale fare, prima o poi scoppierà. Certo il risultato non sarà una deflagrazione, ma il cane sarà talmente stressato che inizierà manifestare i comportamenti proibiti fuori contesto.

Il cane giusto per te

Vuoi sapere come? Ad esempio rincorrendo tutto ciò che si muove velocemente, come: biciclette, skater, bambini e persino le auto, arrivando a tentare di morderne le ruote con tutti i pericoli che ne conseguono. Oppure… si consolerà trasformandosi in un fanatico con la pallina sempre in bocca… tutto muscoli e poco cervello.

In ogni caso non sarà piacevole

Né per te. che ti troverai ad avere a che fare con un cane perennemente al guinzaglio e che per di più tira come un forsennato. Né tantomeno per il tuo cane, che schiavo dei suoi istinti, non è che non vuole, ma proprio non ce la fa a fare altro.

Ora capisci dove volevo andare a parare con questo interminabile articolo? Ti ho guidato sin qui, perché tu fossi in grado di comprendere che scegliendo il cane giusto per te, puoi fare la differenza fra il paradiso e l’inferno.

Con questo si conclude la terza e ultima parte dell’articolo Quando la relazione col cane non funziona. E visto che l’argomento merita e le cose da dire sono davvero tante, ho pensato di concludere editando un ulteriore articolo che si chiamerà: “Come scegliere il cane giusto per te” , quindi continua a leggermi, mi raccomando.

Alla prossima!

Carla B.

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