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Come premiare il proprio cane in modo corretto

Apprendimento e bocconi

Leggendo il titolo potresti pensare: “E che ci vorrà mai? Non serve certo una laurea per premiare un cane. Tolgo il boccone dalla tasca e glielo do!” In effetti pare semplice. Il problema, semmai, potrebbe essere quando e quanto premiarlo, onde evitare di trasformarti in un dispenser di cibo.

Per ovviare al problema, devi innanzitutto avere ben chiaro in mente qual’è l’obiettivo delle tue azioni. Eh sì, perché mentre lui ti osserva, i cani lo fanno di continuo, trae le sue conclusione e impara, e questo indipendentemente dal fatto che tu avessi o meno intenzione di insegnargli qualcosa.

Dimmi come giochi e ti dirò chi sei

Apprendimento, comunicazione
Febo e la pallina

Se per esempio vuoi tirargli una pallina? Sappi che stai alimentando la sua motivazione predatoria. Se poi il cane, anziché riportartela per continuare il gioco, la prende e si allontana da te, potrebbe esserci un problema di possessività legato alla sfiducia. Magari perché in passato gli hai strappato dalla bocca un oggetto per evitare che lo distruggesse. Quindi, se adesso lo rincorri per continuare il gioco, non farai altro che confermargli che non deve fidarsi di te.

Oppure, invece di allontanarsi, potrebbe posare la pallina accanto ai tuoi piedi, per poi riprendersela velocemente non appena fai cenno di raccoglierla. In questo caso sei di fronte a un bivio, perché inseguirlo significherebbe entrare in competizione con lui per il possesso della pallina, mentre il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di ottenere la sua collaborazione. Di giocare l’uno con l’altro, e non l’uno contro l’altro.

La comunicazione è alla base dell’apprendimento

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Io al corso istruttori Treibball

Come sempre, la comunicazione svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento. Quindi, che tu stia giocando, facendo sport o semplicemente ti stia relazionando con il tuo cane, tanto più sarai consapevole di ciò che gli stai comunicando, quanto più glielo comunicherai nel modo corretto. E tanto più sarai in grado di farti comprendere, quanto più velocemente lui sarà in grado di imparare.

Naturalmente, non è semplice come sembra, considerato che per esprimere concetti, idee e informazioni, la nostra specie si affida essenzialmente al linguaggio verbale. Al contrario del cane, che si focalizza su ciò che comunichiamo, attraverso la prossemica, i gesti, i movimenti, le espressioni e la mimica. In pratica, su ciò che il nostro corpo gli comunica.

Proprio da questa differenza comunicativa, scaturiscono parte delle incomprensioni che si riscontrano nella relazione col cane. La comunicazione non verbale, infatti, è del tutto inintenzionale, ciò significa che siamo quasi del tutto inconsapevoli di ciò che il nostro corpo comunica agli altri. In compenso è proprio grazie a essa, che il cane è in grado di recepire le emozioni e gli stati d’animo che albergano dentro di noi, e questo avviene anche se tentiamo di nasconderle o dissimularle attraverso la comunicazione verbale.

Premiare con arte

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Quindi, tornando al focus dell’articolo, se per esempio volessimo insegnare al nostro cane a mettersi a terra su richiesta, una volta guidato e ottenuto il comportamento, (se non sai come fare, cerca il tutorial nel menù – sezione YouTube i nostri video), dovremmo premiarlo. Ma se vogliamo che il nostro cane comprenda, quale comportamento gli ha fatto guadagnare un gustoso bocconcino, sarà necessario premiarlo nel momento stesso in cui si metterà a terra, ossia mentre fa la cosa giusta. Questo perché ritardando il premio, anche solo 2 o 3 secondi, rischieremmo di rinforzare un comportamento diverso da quello desiderato.

E’ una questione di tecnica, di osservazione e soprattutto di tempismo, ma non è facile, anzi per molti è praticamente impossibile essere così veloci. Ecco perché in apprendimento, spesso si utilizza un marker, come il clicker per esempio, che segnali al cane l’azione corretta nel momento stesso in cui la esegue. Ma poiché il clicker richiede una certa pratica, vi consiglierei di sostituirlo con un suono emesso con la bocca, come uno schiocco ad esempio, così da segnalare al vostro cane che sta per arrivare un premio.

Naturalmente lo schiocco, come tutti i segnali marker, deve essere caricato. Solo così il cane potrà comprendere, che dopo quel buffo e inusuale suono, riceverà sempre un bocconcino. Basterà prendere nella mano 5/6 bocconcini piccoli e morbidi (no biscotti o croccantini). Posizionarsi di fronte al cane, dare il segnale marker (schiocco) e subito premiarlo. Non è necessario che il cane si sieda, né che vi guardi, anche se probabilmente lo farà. L’unico obiettivo di questo esercizio è che il vostro cane associ allo schiocco l’arrivo di un bocconcino. Nient’altro!

N.B.: dal momento in cui il vostro cane mostrerà di aver capito, dovrete utilizzare il segnale marker unicamente durante il training e non come richiamo generico o per ottenere la sua attenzione.

Premiare sì, adescare no!

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Infine, come ti ho spiegato nell’articolo “Boccone sì, boccone no”, è importante fare distinzione fra relazione sociale e apprendimento, limitando l’uso di bocconcini a quest’ultimo. Posto che personalmente, adoro condividere del cibo con i miei cani o in determinati momenti, premiare comportamenti che manifestano spontaneamente. A volte uno snack entra a far parte della routine serale o di fine passeggiata, ma non elargisco mai del cibo per ottenere qualcosa da loro. Non ne ho bisogno. Se così fosse, dovrei farmi qualche domanda in merito a cosa non funziona nel nostro legame.

Ecco perché, il cibo dev’essere offerto sempre dopo che il cane ha messo in atto il comportamento desiderato. E’ un modo per ricompensare i suoi sforzi e la sua disponibilità ad ascoltarci. Mai prima, significherebbe adescarlo, una forma di corruzione che non gli insegnerebbe nulla.

Col passare del tempo, mano a mano che il cane diventerà più esperto, potrete ridurre la frequenza del premio ma….. questa è un’altra storia.

Arrivederci a presto!

Carla

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